Mentre pedaliamo per le vie di Pavia, un gruppo di ciclisti si avvicina e ci chiede “da dove partite?”
Umberto con la sua lungimiranza risponde “…è una lunga storia!”.
Aveva ragione Umberto, de I Dannati del Pedale. Questa storia parte da lontano, e più precisamente il 10 maggio 2014, quando il cuore di Roberto Moscatelli, scattando una foto ricordo al ponte coperto di Pavia durante la Milano Genova, smette di battere all’improvviso.
Solo grazie alla prontezza dei suoi compagni di pedalata abbiamo ancora il nostro Roberto, perché la diagnosi di allora fu impietosa: infarto trasmurale.
Seguirono mesi di riabilitazione, e anni di attesa prima di tornare piano piano alla normalità, e soprattutto alla sua amata bicicletta.
Roberto per i ciclisti del settore non ha bisogno di presentazioni. Per i tanti amanti delle lunghe distanze è considerato un mito, un mentore, un modello da seguire.
Anche la rivista Randagio, ha scritto un bellissimo reportage su di lui.
Il suo palmares è pazzesco, tanto per citarne qualcuna: 1001 miglia (1600 km), 999 (1600 km), Alpi 4000 (1500 km), tantissime altre, e soprattutto due Parigi Brest Parigi (1200 km) la regina di tutte le Randonnée!
Per fama lo conoscevo da anni, ma la prima volta in cui l’ho incontrato sui pedali, fu a Coppa Asteria nel 2019.
Stava pedalando con l’amico Giorgione. Dentro di me continuavo a dirmi: “Voglio diventare amico di Roberto! ma come faccio?”. Al ristoro di Dossena, prendo coraggio e sono andato da lui a presentarmi.
Non ricordo le parole utilizzate per rompere il ghiaccio, ho semplicemente capito che era cominciato qualcosa di veramente bello.
Da allora è nata un’amicizia incredibile, e posso inoltre aggiungere che qualche scorribanda ciclistica assieme… l’abbiamo fatta!
Ma torniamo a Roberto.
A 10 anni di distanza, arriva la proposta di rivivere la MGM (Milano Genova Milano) in versione “Decimo Anniversario”.
Un percorso di 400 km da percorrere negli stessi giorni dell’evento del 2014. Traccia disegnata e testata da Roberto, cosa volere di più?
Quest’anno per problemi fisici ho pochi km nelle gambe, ma il desiderio di partecipare è fortissimo!
Da gran signore, Roby lascia totale libertà a chiunque nel decidere quanto e dove pedalare in questi 400 km.
Con alcuni compagni, decido di percorrere i primi 200 km. Arrivare a Chiavari, fare il bagno, comprare la focaccia, e ritornare a Milano in treno.
Sabato 11 maggio 2014, il punto di partenza ufficiale è in Piazzale Loreto a Milano. Con Mattia, Ale e Carlo ci agganciamo nel seconda punto di incontro, presso la Darsena alle ore 7.20 del mattino.
Quando vedo arrivare in bici Roberto confesso di essermi commosso enormemente, ma credo che l’emozione più grande, vedendo un così folto gruppo di amici a due ruote, l’abbia provata proprio lui.
Quanti ciclisti, quanti amici! Foto di rito, punzonatura della bici con il logo celebrativo e via, si parte!
Raccattiamo altri randagi lungo il percorso fino a quando, alle porte di Pavia, compare anche Fabrizio.
Con lui e Mattia, ad agosto, ho varcato il traguardo a Parigi. Tornare a pedalare con loro dopo tanti mesi, è davvero una sorpresa inaspettata!
Ora è giunto il momento più atteso. Tutti assieme, quasi fossimo in processione, arriviamo al ponte coperto di Pavia, luogo del tragico evento del 2014.
In quel punto è addirittura stato installato un Defibrillatore!
Tra le risate generali scattiamo una foto ricordo, e prendiamo simpaticamente in giro Roberto.
Quanta strada, quante emozioni, quanta sofferenza in questi anni, ma che bello essere ancora lì con lui a ridere e scherzare!
Ripartiamo tutti assieme ma questa volta con andatura libera, ognuno al suo passo.
Ovviamente io rimango con un profilo più basso, fra gli ultimi. Preferisco risparmiare energie il più possibile, la strada da fare è ancora tanta, sono consapevole che in zona Broni inizieranno le salite, e ci sarà da soffrire parecchio!
Nonostante il misero allenamento sento che la gamba gira anche bene, e arrivati alla chiesetta di Canevino, decido addirittura di fare la variante più dura fino in cima, con punte al 17%.
Più tardi ovviamente sono sicuro che pagherò amaramente questa scelta, perchè inizio già ad avere le allucinazioni.
Durante una salita particolarmente dura, ricordo un discorso filosofico fra Federico ed Eraldo. Non ricordandomelo minimamente, ho chiesto direttamente a Federico se me lo potesse ripetere:
“l’imbeccata nasceva da un ragionamento che avevo iniziato a fare con Eraldo.
Ragionavo sull'”hashtag” di Roberto my second life per dire che ognuno di noi e ognuno a modo suo avrà vissuto una 2nd e forse anche 3° , 4° etc… life.
I casi della vita portano ad avere sia incidenti (come quello di Roberto , il tuo o il mio alla gamba l’anno scorso) oppure scelte (figli, divorzi, traslochi) o ancora decisioni (smetto di fumare, bere, inizio a fare sport) tali per cui la vita non è quasi mai una linea retta ma è una spezzata in cui a volte gli estremi si toccano appena“
Dopo la discesa dal Piccolo Stelvio con la serie di tornanti che ricordano il suo fratello maggiore, raggiungiamo la diga di Molato e ricompattiamo il gruppo.
Ora ci attende Zavattarello, Romagnese, la panchina gigante e il passo della Crocetta.
Ma quanto è bravo Roberto a disegnare percorsi? strade secondarie, boschi, traffico stradale azzerato.
Che giornata strepitosa!
Arrivati a Bobbio, per la sosta pranzo ci dividiamo in diversi gruppi, e dopo qualche insulto ai miei amati Popolari ripartiamo di nuovo assieme.
Foto ricordo al ponte del Diavolo, e ripartenza attraversando prima la Val Trebbia, e successivamente deviazione in Val D’Aveto, bella bella bella.
Sono 50 km di su e giù, strappi e salite stupende, in cui avremo incontrato si e no una decina di auto.
Che giornata stupenda, sole e caldo al punto giusto. In questi km pedalo spesso da solo, nella solitudine e in una sofferenza intima molto particolare: tutta la muscolatura delle gambe non la sento più ormai.
Il Passo della Forcella arriva come una liberazione, ora ci attendono 30 km di discesa tranquilli, facili facili!
Si, proprio tranquilli, peccato che la sfortuna ci si metta contro. Le due forature di Ale negli ultimi 10 km fanno saltare il tanto sognato bagno, pazienza.
Ma la sosta focaccia quella no, con 34 euro di spesa io e 35 Mattia, avremo cibo in abbondanza in treno!
Arrivato in stazione, cerco Giorgione che deve prendere il treno con noi, ma dove è finito? Vuoi vedere che…
Si, Giorgione mi ha abbandonato come un cane in autostrada prima delle vacanze, in discesa ha fatto il pazzo ed è arrivato in stazione prima di noi. Ha addirittura preso il treno prima! Che infame, che comportamento da Popolare, che comportamento da Paolillo.
Dopo una foto ricordo in stazione con Roberto, e dopo 200 km, decidiamo di prendere il treno e fare rientro a Milano, finalmente seduti!
Per tanto tempo porterò nel cuore il ricordo di questa giornata, e sono sicuro che non sarò il solo.
Buon proseguimento Roberto, amico mio, ti auguro di percorre ancora tanta strada e tante emozioni!
Per i più deboli di cuore consiglio di non leggere il palmares ufficiale di Roberto:
2014 – Circuito Coppa Lombardia GF
2014 – 10maggio STOP FORZATO!
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2015 – MiGe (200Km) Road Un anno dopo
2016 – GTR300 (300Km) Road
2016 – Galetti (400Km) Road – DNF
2017 – Galetti (400Km) Road
2017 – 999 di Roma e del Sud (1600Km) Road
2018 – Tirreno + Adriatico (600Km) Road
2018 – Naturaid Sardegna Impossible (700Km) MTB
2018 – 333 (600Km) Road
2019 – Galetti (400Km) Road
2019 – Ravorando (400Km) Road
2019 – Tirreno + Adriatico (600Km) Road
2019 – Paris-Brest-Paris (1200Km) Road
2021 – Galetti (400Km) Road
2021 – 1001Miglia (1600Km) Road
2022 – Galetti (400Km) Road
2022 – Ravorando (400Km) Road
2022 – Alpi4000 (1500Km) Road
2022 – 20K UltraTrail (1000Km) MTB
2022 – Verona Resia Verona (600Km) Road
2023 – Road to PBP (200Km) Road
2023 – Road to PBP (300Km) Road
2023 – Road to PBP (400Km) Road
2023 – Road to PBP (600Km) Road
2023 – Paris-Brest-Paris (1200Km) Road
2024 – Verona Garda Gravel (500Km) Gravel
2024 – Florence Rando Maremma Inversa (600Km) Road
6 Giri del Demonio e 6 edizioni del Solstizio d’Inverno by night
Un piacere tornare a rileggerti e saperti in sella!
Mitico Roberto dal cuore immenso. Durante la prima Coppa Asteria è stato al mio fianco fino all’ultima salita quando il suo passo era ben superiore al mio. Ex collega me lo ricordo al suo rientro dopo il drammatico evento del 2014 ma in cuor suo non ha mai smesso di ritornare in bici più forte che mai… il palmares parla da solo!
Bella lettura.
Bello rileggerti.
Bello rivederti in sella.
Bello vedere che una delle foto scelte ve l’ho fatta io alla Galetti dello scorso anno.
Però la foto in cui dormite con fascia sugli occhi e bocca aperta è imbarazzante 🙂
Bravo Matteo!!!
Bravo Mosca!!!
Un abbraccio!
Claudio